INSEGNANTI ED EDUCATORI
In bilico tra etichettamento e dovere di non arrendersi
Insegnare è toccare una vita per sempre...
Un insegnante deve assolutamente essere consapevole del ruolo e della responsabilità che si assume nello scegliere questo mestiere, perchè il segno che lascia può essere positivo, ma anche negativo e ciò si ripercuoterà ad effetto domino su tutta la società...
Si può sbuffare o guardare ripetutamente l'orologio davanti ad un pc, ma non davanti ad un allievo, per quanto indisciplinato possa essere...
Si può smettere di credere ad un business plan, ma non si può guardare con aria sfiduciata e prevenuta un alunno...
Ho sempre creduto ai circoli viziosi generati dall'etichettamento e -ora che sto lavorando a Scampia, quartiere tristemente noto di Napoli- non posso che ribadirne gli effetti deleteri...
Cancellate nelle scuole, pregiudizi ed etichette negative che effetti potranno avere su questi ragazzi? Chi viene trattato come "delinquente" ha più possibilità di diventarlo davvero... Chi non ha nessuno che crede in lui, più difficilmente imparerà a credere in se stesso e si convincerà che il suo destino è già segnato e che non vale nemmeno la pena provare a cambiarlo...
Esistono lavori che -senza passione e senza crederci davvero- non si possono svolgere, perchè si rischia di creare danni... Sono "missioni", che puoi sentirti di fare o no... Non è una colpa non voler lavorare in certi contesti, ma è una colpa farlo senza crederci... Un professore o un educatore può fare ancora di più differenza quando lavora con ragazzi cosiddetti "a rischio"... Certo, non bisogna sentirsi eroi o salvatori, nè demoralizzarsi quando non si riescono ad ottenere buoni risultati... ma -se anche si avesse una sola possibilità su 100 di riuscirci- non varrebbe la pena provarci? Anzi... non si dovrebbe avere l'obbligo di provarci?
Io ho visto "perdersi" tanti bambini di cui mi sono occupata come educatrice, ma ho anche letto un tentennamento negli occhi di chi era abituato a vivere all'insegna dell'illegalità e della violenza ... Non posso dimenticare le volte che ho scorto quel tentennamento nato dall'aver appreso che la vita può essere anche altro, che le strade "giuste" sono le più difficili, che ciò che ci si guadagna sudando ha un altro sapore e che -se fino a quel momento si era intrapresa una strada sbagliata- si era sempre in tempo per cambiarla...
E' per scorgere quel tentennamento che io continuerò a svolgere con passione e convinzione il mio lavoro e anche perchè i circoli viziosi dell'etichettamento possono essere spezzati... basta crederci noi per primi! Del resto, "educare" proviene da "ex ducere", che significa "tirare fuori", perciò il nostro compito di educatori sta proprio nel tirare fuori il meglio dai nostri studenti e dai nostri utenti!
Letture consigliate:
Prof, Non Capisci Niente! -Manuale di sopravvivenza per insegnanti sotto stress, Emanuela Nardo
http://www.ilgiardinodeilibri.it/libri/__prof-non-capisci-niente.php?pn=5884
L'Arte di Insegnare, Isabella Milani
http://www.ilgiardinodeilibri.it/libri/__l-arte-di-insegnare.php?pn=5884
Non Esistono Bambini Difficili, Henning Köhler
http://www.ilgiardinodeilibri.it/libri/__non-esistono-bambini-difficili.php?pn=5884
Adolescenze Estreme, Mauro Grimoldi
http://www.ilgiardinodeilibri.it/libri/__adolescenze-estreme.php?pn=5884
Mediatori efficaci -Come gestire i conflitti a scuola, Karin Jefferys-Duden
http://www.ilgiardinodeilibri.it/libri/__mediatori_efficaci.php?pn=5884
L'Insegnante Facilitatore, Pino De Sario, Daniela Fedi
http://www.ilgiardinodeilibri.it/libri/__insegnante-facilitatore.php?pn=5884
Scuola di Sopravvivenza, Oriana Staiano
http://www.ilgiardinodeilibri.it/libri/__scuola-di-sopravvivenza-staiano.php?pn=5884