EMOZIONI E RABBIA

PSICOSOMATICA: il fegato, la "casa" della rabbia e dell'operosità           A cura di Silvia Mendico

Il fegato é un organo instancabile, é l'organo della volontà, del lavoro, della tenacia.

Il fegato progetta, pianifica, trasforma, decide, sceglie, filtra, passa dall'idea all'azione. Ma il fegato é anche sede di emozioni; l'emozione simbolo del fegato è l'ira.

L'ira ha bisogno di manifestarsi e fuoriuscire con dei "sani" e giustificati attacchi. Se, ad esempio una persona sente di aver subito un' ingiustizia, é bene arrabbiarsi, ma con giusto equilibrio e sensatezza.

Non ha senso tenersi tutta la rabbia dentro, né bisogna esplodere come un vulcano o una pentola a pressione. L’ira però non deve stagnare, c’ é un momento in cui ci si deve liberare da questo sentimento, perché se non si riesce a superarlo, può degenerare in invidia, rabbia, e la persona che ne soffre può chiudersi, diventare aggressiva e addirittura ammalarsi.

A volte si dice: "mi sono fatto un fegato così!" “Ho avuto tanto fegato”; “mi sto facendo il fegato amaro”; “Sono verde di rabbia”: sono modi di dire che ben spiegano il rapporto tra fegato e reattività caratteriale, un rapporto che, a livello somatico può riflettersi in disturbi quali iperacidità, ingrossamento del fegato, mal di testa, valori del sangue sballati, stitichezza, calcoli alla cistifellea.

L'operosità e lo zelo costante del fegato, prendono le mosse dal mito di Prometeo. La storia di Prometeo, narra che egli rubó il fuoco per donarlo all'uomo e favorire così lo sviluppo della civiltà. Zeus lo punì per questo e lo fece incatenare a una roccia dove giorno dopo giorno un’aquila gli divorava il fegato che ricresceva ogni volta.

Il bellissimo mito, é metafora dunque del lavoro incessante del fegato e delle vie biliari; un lavoro che non va impedito perché se interrotto o ostacolato, si va a bloccare anche l' energia vitale della persona.

Nella Riflessologia Plantare, il Fegato é nella Casa Verde, sede del lavoro, dell’operosità e della Rabbia. L'operatore esperto, con la digitopressione, é capace di riscontrare i punti dolenti e ipersensibili, dovuti a blocchi di forza o energia, e individuare le interruzioni di energia e le manifestazioni di rabbia repressa sul piede.

Il fegato é anche il simbolo del coraggio! Il fegato é impavido e determinato! Quando diciamo che una "persona é di fegato o che ha fegato" intendiamo descrivere una persona coraggiosa, di carattere, grintosa, attiva e che si fa rispettare. Una persona passiva invece, blocca la sua capacità di progettare, tende a chiudersi, a reprimersi e non é reattiva.

 La rabbia non va né esplosa né repressa, possibilmente va gestita, riconosciuta e canalizzata, può essere catalizzata in modo ad attivo, adattivo e trasformata in grinta.

Un pò di rabbia ci consente di difenderci, sopravvivere e a volte è indispensabile per prendere una decisione. 

La rabbia, quindi, non un’emozione negativa. I nostri antenati primitivi sicuramente avranno avuto bisogno di arrabbiarsi per sopravvivere!